Una visita al Vittoriale degli italiani

Condividiamo alcune notizie sulla nostra visita al Vittoriale degli Italiani, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda, costruito da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto di Riva del Garda Gian Carlo Maroni, per lasciare un ricordo della sua vita di poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Quando d’Annunzio vide a Gardone Riviera questo luogo immerso nel verde e bagnato dalle acque scintillanti del lago di Garda, adatto alla contemplazione disse: ”Sono avido di silenzio dopo tanto rumore e di pace dopo tanta guerra”. 

Il nostro percorso di scoperta è iniziato con la visita guidata alla casa di d’Annunzio, la Prioria, l’ultima sua dimora, nella quale visse per 17 anni (dal 1921 alla sua morte). Nelle sue stanze sono conservati 33.000 libri oltre a tantissimi oggetti, frasi e motti che si possono leggere su architravi, camini, specchi in un continuo gioco di rimandi ironici e simbolici. Le luci soffuse, le finestre con pesanti tendaggi, le vetrate dipinte, fanno della Prioria un luogo molto suggestivo e misterioso. Ogni stanza ha il suo nome particolare; così troviamo lo Scrittorio del monco, dove d’Annunzio rispondeva alla corrispondenza; l’Officina, lo studio dell’operaio della parola, come era solito definirsi d’Annunzio; la stanza del Mascheraio, sala d’attesa per gli ospiti indesiderati; la stanza della Musica; la sala del Mappamondo; la Stanza della Leda, la camera da letto del poeta; il bagno blu; la stanza del Lebbroso dove d’Annunzio si ritirava in meditazione negli anniversari della morte delle persone a lui care; la sala della Cheli, la sala da pranzo, la più colorata e allegra della Prioria, che prende il nome dalla tartaruga Caterina che morì per indigestione dopo aver vissuto per cinque anni libera nei giardini del Vittoriale…. E tanto altro! Una ricchezza di particolari difficili da cogliere in poco tempo: infatti la visita guidata durava solo mezz’ora.

Abbiamo poi visitato il museo d’Annunzio segreto che raccoglie i vestiti del Vate, le scarpe, gli oggetti da scrivania, il vasellame da tavola, i gioielli…; il museo d’Annunzio eroe completato nel 2000 e il museo L’automobile è femmina dove sono esposte la Fiat Tipo 4 con la quale d’Annunzio entrò a Fiume e l’Isotta Fraschini, la sua ultima automobile.

Bellissimo il parco, il teatro all’aperto che si affaccia sul lago, “una conca marmorea sotto le stette” come lo immaginava d’Annunzio, la nave Puglia con la prua rivolta verso la Dalmazia, il MAS 96, motoscafo anti-sommergibile, il Mausoleo dove Gabriele d’Annunzio è sepolto.

Abbiamo apprezzato anche il cimitero dei cani, voluto da d’Annunzio per dare sepoltura ai suoi amati cani, levrieri soprattutto, e la valletta dell’acqua Savia.

Il Poeta ha inventato anche parole di uso comune oggi come ad esempio tramezzino, scudetto, velivolo, fusoliera, rinascente e, come pubblicitario, ha dato il nome ad alcune società come ad esempio Oro Saiwa.

Concludiamo ricordando uno dei motti dannunziani che si ritrova scritto più volte nel Vittoriale Io ho quel che ho donato.

Noi vi abbiamo donato queste brevi curiosità… con l’augurio di visitare questo luogo ricco di storia e di fascino.

 

Classi 3A e 3B – SSPG Cavedine