La “Locanda del cuore”

Giovedì 23 febbraio eccoci pronti a partire per raggiungere Vezzano con il pullman di linea per partecipare, insieme alle nostre insegnanti, ad un’attività didattica proposta dall’ Ecomuseo della Valle dei Laghi…

Quanta emozione…

 

Arrivati nella piazza del paese siamo scesi dalla corriera e ci siamo incamminati lungo la via principale. Ad un certo punto siamo passati davanti a una porta di legno che si è aperta e… siamo stati accolti alla “Locanda del Cuore” da Giacomo e mamma Stefania che ci hanno subito fatti accomodare.

Giacomo ci ha invitato a presentarci e poi ci ha proposto un gioco di esplorazione dell’ambiente. 

Ognuno di noi aveva un bigliettino e a seconda di cosa c’era scritto doveva indicare: cosa sentiva, cosa vedeva o cosa provava. 

Prima abbiamo fatto questo gioco all’interno e  dopo ci siamo riuniti in cerchio per condividere cosa avevamo sentito, visto e provato. Poi l’esplorazione è proseguita anche all’esterno, nel loro grande orto.  Anche questa volta in cerchio, attorno ad un piccolo alberello da frutto, ci siamo raccontati ciò che abbiamo scoperto.

Abbiamo parlato dell’importanza della BIODIVERSITÀ in natura sia per quanto riguarda le piante sia per quanto riguarda gli animali, di insetti che danneggiano le piante (es. pidocchi, grillotalpa) e dei loro insetti/animali antagonisti (es. coccinelle, talpa).

Stefania ci ha mostrato un campo apparentemente ricoperto d’erba ma in realtà era frumento. Era stato seminato a settembre e sarà pronto per essere raccolto a luglio.

Ci ha mostrato anche le radici delle piantine e abbiamo visto la differenza tra le radici più “vecchie”, più grosse e forti e quelle più giovani, più fini e delicate.

Le abbiamo toccate e annusate.

Poi ha raccolto un mucchietto di terra arata dove erano stati da poco seminati i piselli.

La terra era soffice e morbida. Ci ha spiegato che la terra va tenuta morbida altrimenti le radici fanno fatica a succhiare le sostanze nutritive dal terreno. Per questo, soprattutto d’estate, lei e la sua famiglia lavorano il campo con la zappa, per muovere la terra e renderla soffice.

Dopo esserci lavati le mani siamo entrati e Giacomo ci ha mostrato le spighe di frumento. Da ogni spiga si ricavano circa 40-50 chicchi. Dai chicchi macinati si ricava la farina che può essere integrale, più grezza, o raffinata, se viene tolta la crusca.

A questo punto ci ha spiegato cosa serve per impastare il pane: farina, acqua, lievito, zucchero, sale, olio e calore per la lievitazione.

Impazienti di impastare anche noi ci siamo messi all’opera per macinare il frumento con il mulino a pietra e ricavare la nostra farina integrale. Ognuno di noi l’ha riposta nel suo contenitore.

Ci siamo quindi spostati al centro della sala, dove c’era un grande tavolone di legno. Eravamo pronti ad impastare!

Per prima cosa, oltre al nostro contenitore con la farina macinata, ci è stato dato un bicchiere con dell’acqua in cui abbiamo sciolto il lievito e un po’ di zucchero. Li abbiamo mescolati con il manico del mestolo e quando lo zucchero si è sciolto abbiamo versato il composto nel nostro contenitore insieme alla farina integrale.

Poi abbiamo pesato e aggiunto circa 400 gr di farina bianca e con il mestolo di legno abbiamo mescolato l’impasto.

Infine lo abbiamo impastato con le mani sul tavolo e quando era quasi pronto Giacomo ci ha aggiunto il sale e lo ha unto con un po’ di olio.

Eravamo tutti concentrati nel nostro lavoro e Stefania ci ha detto che siamo stati veramente bravi. I nostri impasti erano bellissimi !!!

A questo punto ci siamo dati da fare per aiutare a pulire e poi siamo stati ricompensati con una squisita merenda… 

Stefania ci ha preparato dei panini fatti in casa con marmellata di albicocche, o prugne, fatta da lei e Giacomo ci ha offerte del delizioso thè ai frutti di bosco. 

Infine ci ha recitato una poesia sul pane scritta nel 1920 circa e letto l’albo illustrato “Il venditore di felicità”.

Per concludere in bellezza, quando il forno a legna era pronto (la cupola doveva diventare tutta bianca, ciò voleva dire che era alla temperatura giusta) abbiamo infornato i panini di Stefania con la pala, uno a uno e li abbiamo osservati lievitare. Nella cottura sono cresciuti e si sono gonfiati…che profumino…

Felici per la bella mattinata trascorsa siamo tornati a scuola portando con noi il nostro impasto per poterlo gustare come pane o come pizza con le nostre famiglie…

Che delizie…

Clicca QUI per vedere alcune foto di questa giornata!

 

Un grazie all’ Ecomuseo della Valle dei Laghi  per averci dato l’opportunità di vivere quest’esperienza

e a Giacomo e mamma Stefania per la loro premurosa accoglienza nella splendida Locanda del Cuore.

 Porteremo nel cuore i ricordi di questa magnifica mattinata trascorsa in loro compagnia.

 

Classe terza Pietramurata