Una bella giornata al museo di San Michele all’Adige

Lunedì 8 novembre 2021, noi bambini della classe terza, insieme alle maestre Paola e Roberta, siamo andati al Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all’Adige per partecipare a due percorsi/laboratori: “Dove vanno le mucche in estate?” e “Giocamuseo“.

Ci siamo ritrovati a scuola alle ore 8.20, siamo andati in aula e dopo alcune raccomandazioni da parte delle nostre insegnanti, ci siamo diretti alla fermata dell’autobus in piazza a Cavedine, dove ci aspetta il pullman – tutto per noi! –  che ci ha portati a San Michele.

Siamo scesi al parcheggio dell’istituto e ci siamo incamminati verso un grandissimo parco dove abbiamo mangiato la merenda e fatto un po’ di ricreazione visto che eravamo in anticipo.

Arrivati al Museo, abbiamo conosciuto le operatrici, Stefania e Valentina, siamo andati in bagno, abbiamo tolto le giacche e sistemato gli zaini negli appositi spazi.

Stefania ci ha ricordato alcune regole importanti da rispettare all’ interno del museo, ci ha spiegato cos’è un museo e a cosa serve, e cosa faremo durante la giornata.

Il museo era tutto per noi, perchè il lunedì è chiuso al pubblico quindi….pronti…viaaaa!

Stefania ci ha portati in una stalla senza animali, ma che una volta veniva veramente usata e ci ha spiegato quali erano gli animali che la usavano e a cosa servivano per l’uomo: le mucche, le galline e il gallo, i maiali, i conigli, le pecore e le capre.

Poi ci ha guidati in una sala dedicata all’alpeggio dove c’erano tanti attrezzi e strumenti, usati per la mungitura delle mucche e per fare la caseificazione.

C’era perfino il modello rimpicciolito di una malga circondata da PASCOLI, usati per lasciare libere le mucche e per raccogliere l’erba, la CASERA cioè l’abitazione delle persone e dove si lavorava il latte, e lo STALLONE, il riparo delle mucche.

 

Qui abbiamo imparato che in malga si andava l’estate e le persone che andavano erano il CASARO (lavora il formaggio, il burro e la ricotta), il PASTORE (sorveglia il bestiame al pascolo) e il MALGHESE (controlla che la stalla sia apposto, la concimazione del pascolo e togliere dai prati eventuali erbacee). Dal paese partivano a piedi con le mucche e dopo aver fatto tanta strada, lasciavano pascolare le mucche nei prati e alla sera venivano messe nello stallone; si mungevano le mucche due volte al giorno, la mattina e la sera. 

I mungitori si sedevano su uno SGABELLO e tenevano tra le gambe un SECCHIO per il latte munto.

Il latte veniva filtrato con il COLATOIO per togliere i residui e versato nelle MASTELLE DI AFFIORAMENTO, dove galleggiava la PANNA. Per togliere la panna si usava la SPANNAROLA, un grande cucchiaio di legno o di rame con piccoli fori.

Con la panna che veniva tolta, si faceva il BURRO: la panna veniva versata nella ZANGOLA e la si sbatteva forte e tanto, fino a formare il BURRO.

Per fare il formaggio si versava nella CALDAIA il latte senza panna (latte scremato), e il latte fresco appena munto. Si scaldava e si aggiungeva un po’ di CAGLIO, che addensava il latte, formando anche la CAGLIATA che veniva tagliata: così si formava il FORMAGGIO.

Il formaggio veniva poi messo nelle forme, le FASCERE, e poi appoggiato su un tavolo inclinato, la SPERSOLA, per far sgocciolare il siero. Infine veniva salato e messo a stagionare.

Ricuocendo il siero e aggiungendo aceto, si formava la RICOTTA che veniva raccolta con la spannarola e versata in appositi contenitori per essere poi mangiata fresca.

Imparate tutte queste informazioni, ci siamo spostati nell’aula didattica dove anche noi abbiamo fatto i casari, facendo il burro.

Stefania ha dato a ciascuno di noi un vaso di vetro con coperchio con della panna fresca liquida. Abbiamo sbattuto fortemente e a lungo, fino a quando si è formata una pallina giallastra: il burro.

Era buonissimo ed è stato emozionante farlo con le nostre mani!

Dopo la pausa pranzo, ci siamo tuffati in un nuovo percorso: i giochi di una volta che i nostri bisnonni e nonni facevano in casa e all’esterno.

Valentina ci ha mostrato la stanza-cucina dove giocavano con molta semplicità e povertà con trottole, pupazzi di stoffa costruiti con avanzi di vestiti, trampoli, tiro al bersaglio, gara dei tappi, tiro ai coni…

Dopo aver costruito con le nostre mani una trottola di carta, abbiamo potuto provare in prima persona i giochi che i nostri nonni facevano nei cortili all’aperto: abbiamo giocato a squadre ed è stato un grande divertimento! 

Queste attività sono state molto interessanti e divertenti; abbiamo imparato tante cose nuove che sicuramente proveremo a fare anche a casa. 

E’ stata una bellissima giornata e una gita tanto attesa, soprattutto dopo un lungo periodo dove il Covid non ci ha permesso di fare uscite!

QUI alcune foto

 

Gli alunni della classe 3 SP Cavedine