Mauro Tomasi alle medie di Dro

La prima fase è la sua vita prima dell’incidente, quando conduceva una vita tranquilla ma infondo non si sentiva contento. La seconda fase è quella dopo il terribile incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle perché paralizzato dalla cinta in giù e con una paresi del braccio sinistro. Ci ha raccontato che quel periodo è stato durissimo, non aveva alcuna speranza e, vivendo con i suoi genitori, pesava molto su di loro che si dovevano prendere cura di lui. Dopo molti anni, con l’aiuto di tanti amici c’è stata la terza fase: ha capito che doveva reagire e rendersi indipendente e si è trasferito sul lago di Garda (dove aveva fatto l’incidente) e oggi abita in una casa di riposo dove lo possono aiutare. Ha capito che non serviva a nulla piangersi addosso e ha cominciato a fare maratone con la carrozzina; ci sono pochissime persone che fanno gare/maratone con un braccio solo, perchè è molto difficile, ma come dice lui: “Voglio partecipare come esempio e aiuto per gli altri, non certo per il podio”. Ha ripreso anche a studiare e dice di essere più felice di prima. Durante il nostro incontro ci ha molto incoraggiati a non mollare mai nelle difficoltà della vita e ci ha detto: “Sii tu il primo cambiamento che vorresti vedere nel mondo”.

Scritto da Chistè Giorgia, giornalista della classe 2A SSIG Dro