Un giorno al Muse

Martedì 11 novembre siamo andati in uscita didattica al museo di scienze naturali: il Muse. Appena siamo arrivati abbiamo visto l’edificio, era mastodontico e abbiamo capito, in zero virgola due secondi, che era il nostro Museo. Nel prato, prima dell’entrata, abbiamo visto anche la scritta “Muse” in arancione.
Quando siamo entrati tutti ci siamo accorti dello scheletro di cucciolo di balena che attraversava tutta la stanza del pianterreno. Aveva un muso gigantesco con due grandi zanne sostenuta da sostegni in ferro. Le sue ossa erano di un cucciolo di balena reale, cioè non erano ossa ricostruite in plastica. Al piano di sotto c’era la zona riservata al “passato” dove si trovavano gli scheletri dei dinosauri, però le loro ossa non erano originali perché si vedeva dal loro colore.

Dopo tutto ciò siamo saliti al secondo piano per fare il primo laboratorio. Subito ci hanno divisi in quattro gruppi e ci hanno consegnato del pongo. L’obiettivo consisteva nel ricreare la grandezza della terra confrontata a quella del sole. Sembrava, all’ inizio, che la squadra arancio avesse indovinato le dimensioni giuste, ma alla fine la terra più piccola era quella della squadra blu.

Il secondo esperimento consisteva nel gonfiare, con una pompa, una bottiglia di plastica collegata attraverso una valvola della bicicletta e sentire la temperatura che raggiungeva guardando anche un termometro che era attaccato alla bottiglia.

Il terzo esperimento consisteva nel quantificare la pressione dell’acqua. Dovevamo mettere nella mano un guanto di plastica e poi immergerla in una bacinella d’acqua. Praticamente il sacchetto si schiacciava contro la mano a causa della forza dell’acqua.

Il quarto esperimento era il più bello perché il maestro, che si chiamava Matteo, ci aveva consegnato degli “occhialini in 3D” e ci ha fatto osservare due lampade, una ad olio e l’altra ad idrogeno. Abbiamo visto i diversi colori che prendevano in base al “colore madre” ed è stato bellissimo, l’ultimo aveva infatti i colori dell’arcobaleno.

Concluso l’ultimo esperimento siamo usciti dal laboratorio e Matteo ci ha portati ad osservare un modellino del nostro pianeta Terra. Questo modellino era grande come venti palloni da calcio messi assieme ed era attaccato al soffitto con una corda, quindi poteva girare. Con un telecomando, poi, si poteva passare dal giorno alla notte e perfino vedere le nuvole che c’erano quel preciso giorno. Successivamente siamo andati a vedere un filmato nel planetario. La guida ci ha spiegato e fatto vedere le varie costellazioni, quali erano e dov’erano Giove e i suoi satelliti, Saturno, Venere e come riconoscerli durante la notte e infine come trovare la Stella Polare. È stato tutto molto interessante, ma anche divertente.

Nel pomeriggio abbiamo svolto l’ultimo laboratorio. Era un laboratorio sulle figure geometriche. Dovevamo creare delle figure con delle cannucce collegandole tra loro con dei piccoli connettori speciali in plastica, poi dovevamo scrivere le istruzioni su un foglio per ricreare il nostro esperimento. Come ultima attività della giornata abbiamo svolto “la tombola delle figure geometriche”. Era molto semplice, avevi una tabella nella quale dovevi cancellare le figure che non corrispondevano alle domande che venivano estratte da un sacchetto, chi rispondeva correttamente andava ad estrarre la domanda successiva e così fino a che tutte le figure della scheda non erano finite.

Questa giornata è stata sicuramente “una giornata indimenticabile”, ricca di esperimenti, conoscenze nuove e di curiosità e speriamo in futuro di avere l’occasione di farne altre, con la scuola o con le nostre famiglie.

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La classe 5a