Piccoli chimici crescono…II

Come è meraviglioso che non vi sia nessun bisogno di aspettare un singolo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo”, scrive Anne Frank. 

 

Un esempio pratico che dimostri la verità di questa frase sono le mostarde all’azoto. Esse sono state sviluppate come armi chimiche dopo la prima guerra mondiale. Usata in particolare dagli americani, la mostarda all’azoto non fu mai utilizzata come arma chimica, ma proprio durante la II guerra mondiale nel 1942, presso l’Università di Yale, fu studiato il suo utilizzo per il trattamento dei linfomi, overo i tumori che si originano nel sistema linfatico. Successivamente ne fu proposto, dal Chester Beatty Research Institute, l’uso come agente anticancro, scopo per cui è tuttora utilizzata.

L’esempio è riferito ai due casi oggetto del mio approfondimento, casi legati alla problematica delle armi chimiche sviluppate nella II guerra mondiale e che sono un esempio della dualità della chimica. Tale argomento è stato molto dibattuto negli anni ed è tuttora molto attuale, in quanto il termine “chimico” spesso viene utilizzato come sinonimo di ” pericoloso”.

Lo sviluppo della chimica ha fatto sì che si ottenessero risultati inaspettati. Ne sono esempio l’utilizzo delle armi chimiche come farmaci efficaci e l’utilizzo dei pesticidi come armi chimiche.

Un esempio più specifico di quest’ultimo caso è quello dello zyklon B:

Lo zyklon B, o “ciclone b” è l’arma usata dai nazisti per velocizzare lo sterminio di massa nelle camere a gas dei lager. È un agente tossico a base di acido cianidrico. Esternamente lo zyklon b è polpa di legno o farina fossile impregnata di acido cianidrico per farne pasticche e facilitare il suo trasporto. Esso è una miscela altamente infiammabile di cristalli di silicio e acido cianidrico, anche noto come acido prussico. La sua formula chimica è HCN. Lo stato gassoso è uno stato della materia caratterizzato da grande disordine delle particelle, i gas non hanno forma propria né volume proprio, hanno una bassa viscosità (proprietà della materia che si manifesta come resistenza che ostacola il moto di ciascuna molecola rispetto alle molecole circostanti) e sono molto comprimibili. Sono completamente miscibili tra loro e formano miscele omogenee. Le proprietà fisiche sono le stesse in tutto il volume. Sono caratterizzati da una pressione, che è determinata dalle molecole che urtano tra di loro e contro il recipiente che le contiene.

Queste variabili sono legate tra di esse mediante un’equazione detta equazione dei gas perfetti. Con formula PV=nRT ovvero la Pressione moltiplicata per Volume che è uguale al numero di particelle per la costante dei gas (R) per la temperatura.

Il gas per attivarsi ha bisogno dell’ossigeno nell’aria e una temperatura di 26° C. Quando la reazione chimica tra zyklon e l’ossigeno avviene rilascia nell’aria un caratteristico odore di mandorla amara.

Fu Fritz Haber, un chimico tedesco ebreo, a sviluppare lo zyklon B; fu lo stesso uomo che tempo prima sintetizzò l’ammoniaca, all’epoca usata come fertilizzante. Brevettò nel 1924 l’utilizzo di HCN come prodotto da utilizzare come insetticida nel settore agricolo, specialmente come disinfettante nei magazzini e nei depositi di grano. Con le leggi razziali anche Haber scappò dalla Germania. Arrivò prima in Inghilterra e poi in Svizzera. Fino alla sua morte, lo zyklon B era ancora usato come pesticida e non come veleno per lo sterminio degli ebrei.

Lo zyklon venne da quel momento fornito dalla società tedesca per la “disinfestazione” da una ditta, il cui nome assai complicato, veniva comunemente chiamata “TESTA. Il brevetto dello zyklon B era detenuto solo dalla I. G. Farben, che comprendeva anche la Bayer, e che quindi erano gli unici responsabili della sua produzione. Quando la Bayer negli anni Venti iniziò a sviluppare anch’essa lo zyklon, veniva utilizzato solo per motivazioni sanitarie, in quanto permetteva di sconfiggere con una certa rapidità infestazioni di pidocchi dai locali o igienizzare zone colpite da epidemie di tifo. Essendo a scopo sanitario ed essendo a conoscenza della sua tossicità, i produttori avevano aggiunto del gas lacrimogeno in modo da accorgersi della sua presenza.

Il 3 settembre 1941, lo zyklon B fu sperimentato per la prima volta ad Auschwitz su 900 persone: 600 prigionieri russi e 300 ebrei. Secondo le SS però lo zyklon B non era ancora “perfetto” per il suo utilizzo nelle camere a gas nei lager. Fu ordinato quindi di togliere la sostanza lacrimogena così che le vittime non ne percepissero la presenza.

I prigionieri, con la scusa che i tedeschi raccontavano, cioè che si sarebbero andati a lavarsi, venivano condotti nei locali docce. Dopo essersi spogliati ed essere stati introdotti in queste stanze la porta veniva sbarrata e, al buio, la sostanza veniva fatta cadere da un abbaino del tetto. L’acido cianidrico, ad una concentrazione di 200 mg per metro cubo d’aria, uccideva ogni persona in dieci minuti causa convulsioni ed emorragie.

Le quantità di zyklon B ordinate per Auschwitz e Majadanek erano circa 500 Kg anche se erano sufficienti 70 mg. di sostanza per uccidere una persona. Il brevetto dello zyklon B era detenuto solo dalla I. G. Farben, unici responsabili della sua produzione. Questa ditta, all’inizio non era a conoscenza dell’utilizzo improprio che ne veniva fatto.

 

Sara Galante

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