Abitare la rete per contrastare il cyberbullismo

Venerdì 13 novembre, alla scuola media di Dro abbiamo incontrato Arianna Montagni, un’esperta di educazione della rete per parlare con i ragazzi delle classi terze. Ci ha raccontato del cyberbullismo e di come possiamo interagire con la rete in modo consapevole, più maturo e critico. Nelle quattro ore di lezione che abbiamo avuto con lei ci ha spiegato la differenza tra comunicare e relazionarsi. Ci ha spiegato che la violenza psicologica può portare anche al suicidio e ci possono essere conseguenze molto gravi come ansia, stress, insonnia, problemi intestinali, mal di testa e isolamento. Questo tipo di bullismo, oltre ad essere pericoloso, molte volte può essere fatto in modo incosciente. Proprio per questo ci ha insegnato come comportarci e come affrontare questo tipo di problemi. Ci ha detto di stare molto attenti perché, dietro a uno schermo, ci può essere un bambino ma anche un adulto malintenzionato. Ci ha spiegato che le persone a volte lo fanno per vendetta, per divertimento o perché hanno avuto un problema famigliare pesante e vogliono ferire una persona e vendicarsi in qualche modo. Spesso, prima di “bullizzarti”, chi ha cattive intenzioni si avvicina molto a te così da isolarti dagli altri e alla fine, quando tu ti fidi di lui, ti ricatta o cerca di farti del male psicologico. Abbiamo visto anche dei video in cui dei ragazzi, anche con l’aiuto degli loro amici, riescono a capire che hanno usato la rete in modo scorretto e si sono fidati della persona sbagliata.

Alla fine dei nostri incontri Arianna ci ha dato alcuni riferimenti telefonici e un sito in caso di bisogno:

  • 19696 è un numero gratuito riservato ai bambini in difficoltà;
  • 800 851 026 è un numero di cellulare per discutere liberamente su problemi di bullismo;
  • 0461 213 201 è un numero fisso per discutere liberamente su problemi di bullismo;
  • www.garanteprivacy.it se vogliamo eliminare una nostra foto dalla rete.

Questo progetto ci ha insegnato a usare la rete in modo più consapevole, ci ha aiutato a riflettere e ci è piaciuto molto.

Scritto da Giorgia e Maria Sofia, giornaliste della 3A SSPG Dro